Margherita Garofalo

Margherita Garofalo
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Tra artigianato e design, un laboratorio sperimentale per valorizzare la manualità creativa

Intervista di: Elisa di Battista

Parole: 745 | Tempo di lettura: 3 minuti

La creatività è la molla che li spinge, e la manualità lo strumento che prediligono. Loro sono un gruppo di artigiani e designer che si riuniscono sotto il nome “cappello” di Bulan Road, una strada periferica virtuale che vuole mettere in contatto progetti e idee in una sorta di laboratorio sperimentale. Fondata da Margherita Garofalo, restauratrice 34enne, Bulan Road nasce a marzo 2013 a Palermo e riunisce artigiani e creativi convinti che davvero l’unione possa fare la forza, e sfruttano il ruolo del passaparola e la forza dei social media per proporre i loro prodotti.

Margherita, cos’è Bulan Road?

“Bulan Road è una comunità, un luogo di incontro di idee, ideali e proposte. Il nostro gruppo è composto da artigiani che portano avanti il proprio lavoro in maniera autonoma e in armonia con la propria vita, siamo assolutamente svincolati da ogni tipo di obbligo. Nasce come il luogo di incontro dei progetti e delle idee di soggetti curiosi e vogliosi di sperimentare la propria manualità e la creatività a tutto tondo. È insieme un laboratorio sperimentale dell'immaginario e delle tecniche, ed è una vetrina dei vecchi mestieri uniti all'innovazione, un luogo in cui antico e moderno si incontrano, uno spazio extra-generazionale che scava e scova nella storia per non avere età, è una via per accrescere la voglia di fare attraverso l'incontro di competenze metodiche e spontaneità dei gesti e dell'ingegno”.

Chi sono, oltre a te, i componenti chiave del progetto?

“Insieme a me, laureata in Arte al D.A.M.S e restauratrice, amante della manualità a tutto tondo, spesso ricorro alle mie conoscenze in oreficeria e storia del costume per realizzare le mie creazioni, dai monili alle borse, ci sono Laura Pezza, che ha 39 anni ed è una sarta che ha preso il nome della sua linea retrò, Miss Antonietta, dalla nonna che le ha insegnato a cucire. Poi ci sono Noemi Romano, 29enne designer con la febbre del cucito, Alessia Rosano, 29 anni e realizzatrice di gioielli in pelle, legno e metallo per la linea giovanile Bulan Rock. E poi c’è Ivan Li Pira, 34 anni, ceramista alla ricerca di continuità tra vecchi mestieri e design”.

Cosa vi ha spinto a unirvi sotto l’etichetta Bulan Road?

“Dove possibile avvengono delle collaborazioni: è più facile per esempio riunirsi sotto un’unica etichetta all’interno di una fiera, ci si dividono i compiti burocratici e si ammortizzano i costi, in più si affronta il pubblico con una scelta più ampia. Non vai poi trascurato il vantaggio sui social network: i miei contatti vedono i tuoi lavori e viceversa. E non dimentichiamoci del maggiore senso di responsabilità che si ha quando non sono in ballo solo i propri interessi. E poi ci si spalleggia , ci si fa coraggio e si ride e si sorride in compagnia…Siamo amici, ci stimiamo e cerchiamo di aiutarci come possibile!”.

Ci raccontate il significato che ha per voi il lavoro creativo e manuale?

“L’esperienza del lavoro creativo e manuale ha sicuramente delle sfumature personali, dettate dalla varietà dei materiali e delle tecniche che ciascuno di noi utilizza, e dalla propria indole ed inclinazione. Di certo ci accomuna il piacere del creare, la ricerca e la ricercatezza”.

A quali prodotti e progetti siete più legati?

“Il progetto che ci sta a cuore più in assoluto è Bulan Road in sé e per sé, nelle sfumature che già possiede ed in quelle che può via via assumere. Poi ciascuno di noi ha un suo prodotto del cuore: Alessia è legata alla linea Bulan Rock, Ivan ai suoi scolaposate, Noemi ai progetti di design, Laura alla linea retrò e io, Margherita, ai miei porta tabacco con tasca salva freschezza. Ma poi ogni prodotto viene dal cuore ed è stato "partorito" con amore e, come si dice, “ogni scarrafone è bello a mamma sua”…”.

Come vi fate conoscere?

“Il mezzo col quale ci siamo esposti maggiormente è la nostra pagina Facebook fino a ora. Abbiamo anche un buon ritorno di pubblico e di pubblicità in seguito alle vendite dirette. La nostra partecipazione a mercatini solidali, mostre mercato e fiere, come ad esempio recentemente al “So critical So fashion” di Milano, hanno fatto parlare molto di noi e felicemente ne raccogliamo i risultati. Vendiamo per la maggior parte a contatto diretto col pubblico, ma speriamo si sviluppi anche il canale di vendita on line, e alcuni di noi stanno programmando di aprire degli shop on line”.

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