Paolo Dal Lago / Parcheggiami

Paolo Dal Lago / Parcheggiami
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Come trovare facilmente parcheggio a Milano. Intervista a Paolo Dal Lago di Parcheggiami.

[Intervista di Elisabetta Barreca]

Parole: 1049 | Tempo di lettura: 5 minuti

Ciao Paolo, qual è il tuo lavoro?

Ciao Elisabetta. Posso dire che il mio lavoro è quello di selezionare tra le tante idee che mi girano in testa quelle che possono diventare un business sostenibile e trasformarle in realtà. Nel corso degli ultimi 15 anni ho avviato molti progetti sul web, quelli più importanti sono Concertionline.com, una rivista online su musica e concerti, Preventivalo.it, una piattaforma di confronto di preventivi per servizi professionali e Parcheggiami.it, una nuova start up che abbiamo lanciato da circa 3 settimane.

Cos’è "Parcheggiami" e di cosa si occupa?

Possiamo definirlo come “l’airbnb dei parcheggi tra privati”. Parcheggiami.it è un servizio online che permette a chi cerca parcheggio di trovare e prenotare un posto auto da privati che affittano il proprio garage o spazio inutilizzato. Mettiamo quindi in contatto chi ha lo spazio per parcheggiare con chi ha necessità di un posto auto per un breve o medio periodo. Attualmente è attivo solo a Milano ma contiamo di espanderlo prima possibile. Chi utilizza Parcheggiami.it è per esempio chi deve restare a Milano per qualche giorno e vuole parcheggiare la macchina per utilizzare i mezzi pubblici o chi è partenza per un viaggio e ha necessità di lasciare l’auto vicino all’aeroporto. Il servizio è completamente gratuito per chi inserisce il proprio garage e può gestire in piena autonomia il prezzo a cui affittarlo, le informazioni nell’annuncio e la disponibilità dello spazio. Chi cerca parcheggio invece può prenotarlo online senza perdere tempo e risparmiare fino al 60% rispetto ai parcheggi tradizionali.

Come è nata l'idea?

L’idea è nata da una mia esperienza personale: a ottobre 2013 ero a Milano perchè partecipavo come espositore a SMAU per una start up. Mi sono dovuto recare in auto e ho testato sulla mia pelle quanto difficile e stressante sia cercare un parcheggio; non me ne ero mai reso conto prima dato che sono sempre andato a Milano in treno. Ho girato per 40 minuti senza trovare posto e dato che non avevo più tempo, ho deciso di lasciare la macchina in un parcheggio a pagamento. Mi sono fermato in alcuni parking ma erano tutti pieni, dopo un po’ ne ho trovato uno a 1 km dalla fiera che mi è costato ben 30 euro per circa 10 ore. Andando poi a piedi alla fiera ho notato moltissimi cartelli di persone che affittano il proprio garage e in quel momento ho pensato quanto siano preziosi questi spazi per chi cerca parcheggio. In quel momento è nata l’idea di creare un servizio che mettesse in contatto domanda e offerta. Dopo qualche giorno abbiamo fatto delle analisi sulla città e abbiamo scoperto che il “deficit” è di 50.000 posti auto, che molto spesso i parcheggi a pagamento sono pieni oltre che molto costosi e che parecchie persone affittano il proprio garage per lunghi periodi ma non trovano facilmente da affittarlo. Abbiamo quindi deciso di partire da Milano (la nostra sede è a Padova) dato che il problema è molto sentito ed è comunque una città abbastanza vicina a noi per fare delle prove sul campo: noi stessi infatti facciamo delle prenotazioni “in incognito” per verificare direttamente l’esperienza dei nostri utenti e per raccogliere feedback dai proprietari.

Sei stato supportato da qualcuno in questa attività?

Tornato da Milano ho parlato subito dell’idea con 2 amici: Enrico Battistel, ex-compagno di scuola che poi nella carriera lavorativa si è specializzato in gestioni finanziarie, e Stefano Brangi, che ha già maturato esperienza con altre start up. L’idea è piaciuta molto anche a loro e abbiamo iniziato a lavorarci dopo neanche una settimana.

Ostacoli economici?

Abbiamo investito nel nostro progetto parte del nostro capitale personale e grazie all’esperienza accumulata con altre start up, stiamo gestendo lo sviluppo del progetto in modo graduale e oculato.

Progetti per il futuro?

Nel breve termine il progetto è quello di migliorare e perfezionare la piattaforma seguendo le necessità e i riscontri degli utenti. Siamo partiti da Milano e non da tutta Italia per avere un maggiore controllo iniziale. Il passo successivo è poi quello di espandere gradualmente il servizio anche su altre città italiane e, speriamo, anche estere. Inoltre, sempre se la piattaforma avrà successo, realizzeremo un’applicazione per smartphone che consentirà di prenotare il posto auto in mobilità.

Cosa consigli ad un giovane che vuole intraprendere un'attività come la tua?

Nell’ultimo periodo vedo sempre più giovani che hanno tante bellissime idee e voglia di mettersi in gioco, ma molti non hanno idea di cosa significa veramente. Creare una start up non è diverso dal creare un’azienda, serve passione, voglia di fare, tenacia, non esistono i week end. Chi pensa di fare start up 8 ore al giorno e poi “timbrare il cartellino” parte già con il piede sbagliato. Bisogna gestire o seguire direttamente moltissimi aspetti: lo sviluppo tecnico, la promozione, l’amministrazione ecc. E’ meglio partire facendo piccoli passi: frequentare i forum e gruppi specializzati (per esempio Italian Startup Scene è un ottimo punto di incontro con altri start upper, imprenditori, esperti), partecipare ad uno start up weekend, frequentare gli eventi del settore e cercare di conoscere più persone possibile, parlare della propria idea con chiunque (non avere paura di parlare della tua idea, tutti pensano di avere l’idea del secolo ma è più probabile ricevere ottimi feedback e consigli e meno probabile che qualcuno te la “rubi”), leggere molti libri sull’argomento (un libro che mi è stato molto prezioso è "The Lean Startup" di Eric Ries). Quando si è pronti a partire, meglio non investire tempo e soldi per creare un prodotto/servizio perfetto, perché può essere perfetto per te ma pessimo per gli utenti. Meglio partire subito con un MVP (un servizio base) e raccogliere feedback ciclici dagli early adopters per capire quello che veramente può rendere il tuo business sostenibile. Per quel che riguarda l’aspetto finanziario, si fa un gran parlare di VC e finanziatori. Le start up in Italia che sono state finanziate sono molto poche, quindi chi parte con l’idea di sopravvivere trovando un investitore avrà molto poche possibilità di sopravvivere. Il consiglio che posso dare, per quella che è la mia esperienza, è di pensare come un normalissimo imprenditore e di creare un prodotto/servizio che possa fatturare da subito e che permetta di reinvestire gli utili per uno sviluppo progressivo della start up. Poi se arriverà l’investitore, tanto meglio.

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