Grazia Bosco e Rino Manganelli / So.Ready Lab

Grazia Bosco e Rino Manganelli / So.Ready Lab
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Progettazione e realizzazione di arredi, accessori, quadri e complementi d'arredo con materiali di recupero. Alla scoperta dell'upcycling e dell'eco-design con Grazia Bosco e Rino Manganelli di So.Ready Lab

[Intervista di Roberta Ranzani]
Parole: 772 | Tempo di lettura: 3 minuti

Grazia, cosa facevate prima di iniziare quest'attività?

Io sono una restauratrice mentre Rino Manganelli è un architetto. Ci siamo laureati a Napoli, io in Conservazione dei Beni Culturali e lui in Architettura e portiamo con noi esperienze lavorative acquisite in cantieri di restauro e studi di progettazione.

Quando e come nasce So.Ready Lab?

Il So.ready Lab nasce col 2014, ma ci siamo avvicinanti al riciclo creativo e al design sostenibile già nel 2010.   Abbiamo iniziato per gioco, realizzando borse fatte con vecchi manifesti pubblicitari in pvc. Non sapevamo neanche usare la macchina da cucire ma poi, a furia di ripetere e imparare dagli sbagli, abbiamo realizzato le nostre prime shoppers. Da lì siamo passati agli accessori, per poi arrivare agli arredi e ai complementi d’arredo realizzati con i più disparati oggetti. Stanchi del precariato e delle continue difficoltà lavorative, abbiam deciso di trasformare tutto questo in un’attività. Abbiamo manualità, inventiva, passione come ogni buon artigiano e siamo anche un po’ visionari, come ogni artista che si rispetti, dunque perché non provare? E’ una grande sfida e ne siamo consapevoli.  Ma siamo soprattutto consapevoli del fatto che siamo delle risorse e ci rifiutiamo di essere sprecati, quindi reagiamo proponendo le nostre eco-creazioni.

Cosa significa So.Ready Lab?

Il nome So.Ready, oltre ad essere un omaggio ai dadaisti, è principalmente un’onomatopea che riproduce la parola “sorridi”: un invito a coinvolgere emozionalmente chi fruisce delle nostre creazioni. In più abbiamo scelto come logo un’ape: emblema dell'operosità, simbolo del coraggio ma anche indicatrice biologica della qualità dell'ambiente che noi, con le nostre eco-creazioni, cerchiamo di salvaguardare.

Qual è la filosofia alla base di So.Ready Lab?

Ci sono oggetti che, seppur considerati obsoleti, hanno carattere e conservano il fascino del tempo e della loro storia; hanno ancora delle potenzialità e dunque perché considerarli rifiuti? Ciò che per gli altri è rifiuto per noi diventa risorsa! Vediamo oltre e con la progettazione, la creatività e la manualità ridiamo una seconda vita a materiali, oggetti di scarto, vecchi arredi  trasformandoli o cambiandogli destinazione d’uso.

In che cosa consiste il vostro lavoro?

Il nostro è sicuramente un lavoro creativo, frutto di ricerca e progettazione, che oltre a promuovere il riuso mira a stupire ed emozionare. Progettiamo e realizziamo a mano creazioni di upcycling o eco-design, spontaneamente o su commissione, con cura, semplicità e stile. Non produciamo in serie dunque ogni pezzo è unico. Ci stiamo focalizzando molto sugli arredi e i complementi d’arredo, ultimamente poi consentiamo di noleggiare alcune creazioni per set fotografici, cinematografici ed eventi, e siam propensi a organizzare laboratori creativi.

Che materiali e strumenti utilizzate?

Non ci sono limiti, utilizziamo ciò che colpisce il nostro interesse, ciò che nasconde delle potenzialità, l’importante è che siano materiali di recupero. Nello specifico amiamo girare per mercatini alla ricerca di pezzi di modernariato o riutilizziamo scarti aziendali. Sempre più spesso capita che molte persone ci contattino per donarci oggetti o arredi che altrimenti getterebbero. Anche gli strumenti son i più svariati: quelli di un pittore, di un architetto, di un restauratore, di un falegname, di un sarto, di un elettricista. Nasciamo come restauratrice e architetto, siamo abituati ai cantieri , ai colori, ad interagire con i più svariati materiali o attrezzi e dunque non temiamo di sporcarci le mani. In più i nostri interessi e le nostre formazioni ci consentono di spaziare dall’arte, alla moda al design.

Che cosa significa per voi “sostenibilità”?

Riutilizzare, riciclare, recuperare.

E "arte"?

Dare una definizione al concetto di arte è sempre un pò riduttivo proprio perchè essa non è definibile in maniera univoca. Diciamo che per noi è ciò che è determinato dalla compenetrazione di creatività, conoscenza, passione e istinto.

Qual è il vostro target di riferimento?

Architetti, arredatori d’interni, amanti del bello. I nostri son clienti che desiderano impreziosire i loro spazi con pezzi unici e artigianali.

Che rapporto avete con i social network?

Gli attribuiamo sicuramente un ruolo per nulla marginale! Li utilizziamo per segnalare contenuti, condividere creazioni ma soprattutto per promuoverci. Poi quando ci siamo accorti che il riciclo, l’artigianato e il design sostenibile son più capiti in rete che altrove ci siamo entusiasmati, abbiam percepito che era il momento giusto e soprattutto l’anno giusto, così ci siamo tuffati in questo progetto e abbiam subito allestito il nostro negozio su Etsy.

Giornata tipo?

Sveglia alle sette e poi di corsa in laboratorio a sporcarci le mani dando forma alle nostre idee.

Esiste una creazione cui siete particolarmente legati?

Ogni creazione è speciale, perché unica. Però ce ne sono alcune che ci stimolano ed incoraggiano. Una di queste è sicuramente il portamonete realizzato con tubetti del dentifricio. Un’idea semplice ma geniale, che genera “l’effetto wow” in tutti coloro che l’ammirano. Una creazione che “emoziona” e che ci ha consentito di vincere alcuni contest.

Quali difficoltà avete dovuto affrontare per creare So.Ready Lab?

La difficoltà maggiore è stata sicuramente quella di partire da noi e avere la forza e il coraggio di credere, da un punto di vista imprenditoriale, nelle nostre idee.

Che progetti avete per il futuro?

Speriamo di crescere e proseguire su questa strada con sempre maggiore interesse e curiosità.

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