Mirko Nosari / Kreative Klan
Kreative Klan è una start up che si occupa di creatività. Di che tipo? Lo abbiamo chiesto al fondatore, Mirko Nosari.
[Intervista di Elisabetta Barreca]
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Mirko, qual è il tuo lavoro?
Il mio è il lavoro più bello del mondo! Per l'agenzia delle entrate sono amministratore di una Srl che si occupa di spot radio e tv, discografia e abbigliamento. I miei collaboratori invece sanno che la mia giornata si divide equamente tra: clienti business, produzione di band con chitarre distorte e dj electro, produzione di abbigliamento street e compilazione di tante (troppe) cartacce burocratiche.
Cosa è "Kreative Klan" e di cosa si occupa?
Il subclaim del nostro brand è musiK & musiK Apparel. A parte l'abuso nell'utilizzo della lettera "k", Kreative Klan nasce dall'esigenza di fare discografia in un decennio in cui nessuno compra dischi, tantomeno quelli di band e artisti emergenti. Io faccio parte di una generazione che comprava diversi dischi, ascoltandone molti e consumandone alcuni. Ho iniziato a fare il produttore indipendente almeno 15 anni fa assistendo da vicino alla rivoluzione del download gratuito e all'abbassamento della qualità nella discografia mondiale. Al contrario di alcuni, ho pensato che piuttosto che piangere il morto si potesse cercare una soluzione alternativa.
Pensi che la musica sia morta?
Non è la musica ad essere morta, ma solo la discografia dei grandi numeri, com'era concepita vent'anni fa: non si è mai suonata e ascoltata tanta musica come. Dunque Kreative Klan è innanzitutto un brand di abbigliamento (felpe, magliette, cinture, ma niente cravatte e camice bianche) che regala con ogni capo di abbigliamento il download gratuito di uno dei nostri artisti in catalogo. E alle band viene garantita una royalty su questo download. Perché la nostra è la stessa filosofia dei nuovissimi portali di streaming musicale: va bene ascoltare la musica gratuitamente, ma bisogna ridare un valore economico all'utilizzo della musica. La nostra azienda, la Bunkker Universe Srl, inoltre, realizza anche consulenze e cura l'universo sonoro di moltissime aziende di prestigio come Gardaland Srl, di cui abbiamo realizzato il Sound Logo, e Fashion District Spa.
Come è nata l'idea?
Ci siamo accorti che la produzione di un buon disco è sempre accompagnata da un progetto creativo più ampio: artwork, merchandise design, strategie di presenza sul web e sul social, video musicali, lyrics e - ovviamente - brani musicali. Per questo abbiamo pensato di mettere tutta questa energia "creativa" al servizio di un brand di abbigliamento. In pratica il marketing del brand coincide esattamente con tutti i contenuti prodotti dal nostro dipartimento discografico. È questo è Kreative Klan. Insieme ai miei soci abbiamo pensato che perché questa idea funzionasse bisognasse trovare il modo di ridare dignità ai progetti musicali emergenti, puntando soprattutto sulla qualità della loro produzione. Per questo ospitiamo i nostri artisti per l'intero processo di produzione dei propri dischi, dalle registrazioni fino al mastering finale. Selezioniamo gli artisti più promettenti dei paesi in cui abbiamo una distribuzione abbigliamento (Italia, Germania, Austria, Belgio e Ungheria) e produciamo con una cura maniacale i loro dischi, portandoli a pubblicazione.
Sei stato supportato da qualcuno in questa attività?
Le persone che mi hanno aiutato in questi anni, dal 2010 ad oggi, sono tantissime. Innanzitutto ci sono i miei soci, Luca e Laura, che hanno cominciato con me questa avventura, aprendo un'azienda e uno studio di registrazione in un periodo in cui i telegiornali urlavano al disastro economico. Poi c'è Angela, il mio braccio destro. Lei si assicura che le band siano contente. E questo è il lavoro più difficile del mondo. Angela gestisce A&R, marketing, Ufficio Stampa e centinaia di altre cose, che spesso sfuggono dal mio controllo. Ci sono Salvatore e Antonio che hanno guidato Kreative Klan in nuove sfide nel panorama musicale europeo. E ancora tutti i negozianti, designer, musicisti, giornalisti e produttori che hanno lavorato al nostro fianco, per valorizzare un'idea che sulla carta convince tutti, ma che ha bisogno di tantissimo lavoro per realizzarsi nel concreto. Attualmente abbiamo in roster più di 40 band in Italia, Germania, Austria e Belgio. Hanno collaborato con noi decine di designer: su tutti Fabio Molinaroli di mokaultrapop design, che ha curato tutte le nostre collezioni e ha messo a segno le migliori idee del brand. Poi ci sono i fotografi che hanno prestato a KK il proprio sguardo e il proprio obiettivo (Rudy Mancini, Guido Spillari, Christian Kreutzmann e Sara Massaglia) e le vj che si sono messe in imbarazzo per la nostra webtv (Maddalena, Federica, Valentina...). Non si contano gli amici tra i giornalisti, le booking e le promo agency, a cui dobbiamo gran parte dei risultati raggiunti fino ad oggi.
Ostacoli economici?
Non voglio lamentarmi. Ogni mattina mi sveglio e penso di essere un "privilegiato", avendo la possibilità di fare l'unico lavoro che avrei voglia di fare. Il momento economico però è drammatico. E anche se ormai siamo stanchi di dirlo, l'Italia è il paese peggiore per portare avanti un progetto di questo tipo. La sensazione è sempre quella di combattere contro qualcosa, mentre dovrebbe essere quella di costruire. Noi però non abbandoniamo la nave. Dobbiamo molto alle band e ai nostri collaboratori italiani, quindi per ora siamo qui. Sede principale a Verona, una delle città più "italiane" d'Italia.
Che progetti avete per il futuro?
Ce ne sono tanti. Alcuni segreti, altri già in via di svolgimento. Innanzitutto torneremo in produzione con il nostro articolo di punta, la Strabelt, una cintura che è anche una tracolla per chitarra. La migliore idea che ci sia mai venuta: sold out in meno di un mese. Poi stiamo pensando di inaugurare un Recording Summer Camp per le band di tutta Europa. Ci piacerebbe tornare ai tempi in cui si potevano impiegare delle settimane a produrre un disco, chiusi in un bunkker con i propri band-mates, che alla fine sono anche i nostri migliori amici. Poi nuove grafiche, nuove pubblicazioni per il 2014 (un paio di band austriache e altrettante dal Belgio a cui teniamo particolarmente). E infine un Corporate Magazine: uno sfogliabile digitale per aggiornare i nostri follower sulle novità kreativeklan in campo music, fashion&design, art e studio. Tutto questo con tonnellate di stile.
Cosa consigli ad un giovane che vuole intraprendere un'attività come la tua?
I lavori creativi sono un'arma a doppio taglio. La creatività non è mai un valore assoluto. Lo diventa nel momento in cui la passione si traduce in totale dedizione e capacità di trovare soluzioni valide e concrete. In molti vogliono occuparsi di musica, video, foto, design e creatività, ma chi raccoglie i frutti migliori è spesso chi non ha paura di diventare commercialista, telefonista e segretario di se stesso. E poi dubitate sempre del vostro lavoro. Ascoltate chi vi dice che state sbagliando. E' importante mettersi costantemente in discussione, perché è meglio essere secondi in un mondo pieno di idee che sovrani del proprio piccolo e stupido condominio.
- hergestellt in: 21/01/2014
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